Pier Paolo
PASOLINI

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Pier Paolo Pasolini, scrittore e regista, nasce a Bologna nel 1922. La sua famiglia compie vari trasferimenti a causa del lavoro del capofamiglia, Carlo Alberto, tenente di fanteria. Pier Paolo frequenta il liceo a Conegliano, poi ritorna nella sua città natale per gli studi di lettere presso l’Università di Bologna. Qui, collabora con il periodico«Il Setaccio» e in questo periodo inizia a scrivere poesie in friulano e in italiano, raccolte nel primo volume, Poesie a Casarsa (1942).

Durante la Seconda guerra mondiale è arruolato a Livorno, ma disobbedisce all’ordine di consegnare le armi ai tedeschi e fugge. Nel ’43 si trasferisce nel paese materno di Casarsa in Friuli, assieme alla madre Susanna, con cui ha un rapporto simbiotico, e al fratello minore Guido, che prende poi parte alla Resistenza. Rimane in Friuli ad insegnare fino al 1950, nel frattempo, conclude gli studi universitari con una tesi sul poeta Pascoli. Al termine della guerra la famiglia Pasolini scopre del massacro del figlio Guido, evento terribile che segna ancor di più la relazione tra madre e figlio rimasto.

A Casarsa si avvicina al PCI, collabora al settimanale «Lotta e lavoro» e diviene segretario di sezione. Tuttavia non è visto di buon occhio, a causa delle sue prese posizione linguistiche: vuole scrivere con la lingua del popolo. Nel 1949 fugge a Roma con la madre a causa di uno scandalo, per il quale è tacciato di corruzione di minore. Questo causa anche l’espulsione dal Partito. Purtroppo, questo sarà solo il primo di tanti altri scandali.

I primi anni romani nelle borgate sono difficili, ma ne esce presto trovando lavoro come correttore di bozze presso Cinecittà e poi come insegnante in una scuola a Ciampino. Negli anni Cinquanta il lavoro pasoliniano subisce una svolta, coniugando le sue vicende autobiografiche con l’impegno politico. Parallelamente prende avvio l’attività di critico, cercando di riordinare tutta la letteratura del Novecento, attraverso, ad esempio, la scrittura sulla rivista «Officina». In questo periodo sviluppa il mito del sottoproletariato romano, dal quale si sviluppa il nucleo del romanzo Ragazzi di vita, pubblicato per qualche capitolo sulla rivista «Paragone», poi per intero nel ’55 con Garzanti. Inizia a far parte della sezione letteraria del giornale radio, con Gadda, Piccioni e Giulio Cattaneo.

Nel 1954 lascia la scuola e si stabilisce a Monteverde Vecchio. Pubblica il primo volume di poesie dialettali, La meglio gioventù. Nel mentre pubblica Ragazzi di vita, tolto poi dalle librerie per un’azione giudiziaria e poi dissequestrato. Pasolini diventa uno dei bersagli preferiti, di lì a poco è accusato di favoreggiamento per rissa e furto e rapina a mano armata.

La passione per il cinema diviene un’occupazione: nel ’57, collabora al film di Fellini, Le notti di Cabiria, ed esordisce come attore. Inoltre, in questi anni collabora con la rivista «Officina», nel ’57 pubblica Le ceneri di Gramsci, nel 1960 i saggi Passione e ideologia e nel 1961 il volume in versi La religione del mio tempo.

Nel 1961 ha avvio una densa stagione da regista e soggettista con Accattone, che accende parecchi dibattiti e viene vietato ai minori. L’anno dopo dirige Mamma Roma, mentre l’episodio La ricotta viene sequestrato e allo stesso tempo Pasolini imputato per vilipendio alla religione dello Stato. Nel ’64 dirige Il vangelo secondo Matteo, nel ’65 Uccellacci e Uccellini, nel ’67 Edipo re, nel ’68 Teorema, nel ’69 Porcile, nel ’70 Medea. Negli anni Settanta ha inizio la trilogia della vita, o del sesso, con Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle mille e una notte. Nel ’75 esce l’ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma.

Grazie al cinema compie molti viaggi all’estero: nel 1961 con Elsa Morante e Moravia in India, nel 1962 in Sudan e Kenia, nel 1963 in Ghana, Nigeria, Guinea, Israele e Giordania, da cui nasce il documentario Sopralluoghi in Palestina. Nel ’66 è a New York, poi nuovamente in India e in Africa.

Pubblica nel 1972 i suoi interventi critici, prettamente cinematografici, confluiti nella raccolta Empirismo eretico. Nel 1973 lavora per il «Corriere della sera» con interventi sui problemi del paese, pubblica Scritti corsari, una raccolta di interventi critici. La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 viene assassinato all’idroscalo di Ostia. Nonostante sia stato arrestato il colpevole, la sua morte ha ancora un alone di mistero e complotto.